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Le prime impressioni di don Artur, nuovo cappellano al monastero

Mi chiamo  Artur Maksimowicz. Sono un prete polacco, sacerdote da 12 anni. Sono arrivato in Svizzera da un mese. Qui per me è tutto nuovo, però giorno dopo giorno sto conoscendo questa terra e anche i miei compiti pastorali da svolgere.

Prima di arrivare in Ticino (non ho scelto io questo posto – mi hanno mandato quaggiù), sono stato viceparroco a Tallinn in Estonia e ancora prima sono stato a Foggia in Italia.

Da Claro chiunque, alzando lo sguardo, vede sulla montagna il monastero S. Maria, costruito sulla roccia. È proprio lì che vado a celebrare la Messa. Uscendo dalla funivia, subito sento l’atmosfera di silenzio, tranquillità e di pace che emanano il luogo e la preghiera delle suore. Questo posto ti dà proprio la possibilità di guardare sopra, “al di là”, per lasciare per un po’ le preoccupazioni alle spalle e alzare lo sguardo verso l’infinito.

Penso che posti simili siano un luogo dove si può toccare il Cielo, almeno per un po’ di tempo, e entrare in dialogo con il Signore.

Ma poi si deve scendere dal monte, come hanno fatto gli apostoli dopo la Trasfigurazione; tuttavia, questi momenti vissuti “di là”, ti danno la forza spirituale e la certezza che il Signore sempre è con noi.

Spero che il Signore mi aiuti ad essere un buon sacerdote qui in Ticino.

don Artur Maksimowicz 

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